I Magnifici temono sempre l’inizio di campionato, e in effetti il loro esordio in partita è un disastro totale. 7 tiri subiti in due tempi, 4 gol. 4 superiorità guadagnate, 0 gol. Le gambe sono molli, la sottovalutazione dell’avversario rischia di essere fatale. Ma all’inizio del terzo tempo, I Magnifici cominciano a giocare da Magnifici, e Albertino Marengo sale in cattedra. Sigla 4 gol e fornisce due assist. PN Milano non supera più la metà campo e la storia cambia.
Jose Segovia Rodriguez: 5,5. Una parata degna di questo nome, per il resto viene disturbato poco. È quasi completamente esente da colpe sui gol.
Lorenzo Vignati: 5,5. La sua strategia di crescita durante la partita viene spiegata durante la cena: “a un certo punto ho capito che, qualsiasi cosa succedesse, non dovevo tirare”. E ha funzionato.
Silvano Bertazzo: 5,5. Lascia la classe a bordo vasca e il suo mancino sembra tremulo. Esplode tutta la sua cattiveria contro bomber, e fa bene. Un gesto che lo salva da un voto ancor più penalizzante.
Stefano Mauri: 7,5. Una presenza incontenibile che definisce il ritmo della partita e fa letteralmente impazzire il boa avversario e non solo. Una prestazione super che con l’1vs1 tirato in faccia al portiere ci lascia un messaggio importante: “rimango comunque lo Stefano che conoscete tutti”.
Daniele Fusto: 5. L’impatto con un nuovo campionato non è mai facile, specie quando sei abituato a un arbitraggio più inglese. Mezzo voto in meno per aver saltato la foto e la cena di squadra.
Andrea Cruciani: 7. Fa parte dei Magnifici 7 che ribaltano il risultato e con il gol finale fa esplodere la curva. È il simbolo della riscossa e della prepotenza.
Ludovico Cassani: 6,5. Poteva usare le sue lunghe leve per buttarla dentro un paio di volte ma si sa, lui è un generoso. Per questo rifina per Albertino, dandogli il giusto tributo.
Matteo Scarduelli: 5. Quando tiri a botta sicura e la palla, ignara del tuo volere, sbatte contro il palo rimbalzando ancora più speditamente sulla tua faccia. Quando all’unico alzo e tiro che ti è concesso, fallisci il bersaglio così largamente. Quando le cose girano così, non è la tua partita.
Davide Gandolfi: 7. Il suo gol, da posizione insolita, apre una breccia nello scudo avversario che sembrava impenetrabile. I suoi movimenti in attacco sono ottimi anche se la sua beduina è un po’ troppo soft.
Roberto Bità: 7. Assente da tempo immemore, torna a solcare le magnifiche acque con spirito rinnovato ed energia da veterano. Due assist e tanto lavoro di sacrificio per la squadra. Tra lui e il gol c’è stato solo un controfallo in attacco…
Dario Zicca: 5. Il gol lo salva, più che da una grave insufficienza, da un brusco calo di fiducia. Inizio infernale con più errori che contribuiscono a paralizzare la squadra. Quando tutto gira per il meglio non si fa mancare all’appuntamento con il gol. Ma che fatica.
Pascal Rossi: 6. Si fa trovare pronto quando si tratta di pressare e ripartire, ma fatica a essere incisivo. Il peso del matrimonio si sente, giocare con le manette ai polsi non è facile per nessuno.
C- Alberto Marengo: 9. Man of the Match. È l’oste che accoglie tutti con un sorriso. Anche i clienti più lamentosi, anche i più rumorosi che un altro vorrebbe prendere a male parole e cacciare fuori dal locale. Lui no. Lui li zittisce con le sue portate e con la sua arte. Comincia con una ricciola al peperoncino verde, prosegue con uno spaghetto con patate, vongole e cannolicchi, poi serve delle mazzancolle con salsa kren e meringhe di polenta, per chiudere poi con una mousse ai tre cioccolati. Tutti rimangono a bocca aperta, si fermano, non hanno più voglia di lamentarsi e fare macello. Ora pendono tutti dai suoi sapori, antichi se vuoi, ma che inebriano sempre le papille gustative.
Coach: 6,5. Partita dai due volti per il nostro coach: Primi due tempi da incubo, fatica a trovare il giusto posizionamento dei giocatori in acqua e le giuste motivazioni. Dal terzo tempo in poi i ragazzi cominciano a dargli retta e lui è bravo a non perdere mai la calma.