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I Magnifici sono soliti buttare al vento almeno una partita all’anno. Due anni fa con Treviglio. L’anno scorso con Desenzano. Speriamo di esserci giocati il bonus “partita-di-merda” quest’anno contro PN Cormano, squadra di valorosi giovani e ben organizzata ma che solo in un mondo parallelo dovevamo far vincere così facilmente. Contro di loro è stata la sconfitta più sonora in due anni, infatti. Tra i protagonisti assoluti, sicuramente il portiere avversario, autore di almeno due parate prodigiose che hanno salvato la porta. Per il resto, poco da dire: 1 superiorità su 7 portata a segno, 2 su 3 subite. 17 tiri in porta con 4 realizzazioni a fronte di 10 tiri subiti con 7 reti. Ne avevano di più. Sono stati più forti. Se sia stato un episodio o meno lo vedremo prestissimo. Fino ad allora, continuiamo sicuramente il nostro cammino.
Guido Zavanella: 4. Alla lunga, la mancanza di allenamenti doveva farsi sentire ed eccola qui. Prende solo i tiri che arrivano da oltre i 6 metri. Tutti gli altri sono dentro. O fuori
Francesco Carli: 6. A parte il gol, di pregevole fattura, ha il merito di essersi presentato a poco più di 24 ore da un volo intercontinentale con un jet lag di 6 ore. Sul fisico si sente. Sullo spirito da magnifico no
Alberto Marengo: 4. È quella giornata in cui pure la pasta in bianco ti viene male. In cui la mela ha il verme dentro e la scatoletta di tonno è scaduta. È quella giornata lì
Stefano Mauri: 5. Se rompi il cazzo col nuoto tutto l’anno non puoi pensare di perdere lo scatto iniziale. Lui invece ci riesce, dando un segnale alla squadra: questi nuotano. Per il resto fa il suo, sparandola in bocca al portiere da posizione più che vantaggiosa
Giovanni Bella: 5. In un mondo ideale è la giornata in cui conquista almeno un rigore se non due. Nella realtà, non segna a porta spalancata e, in generale, non riesce a liberarsi mai bene dalla marcatura
Andrea Cruciani: 5. Quell’unica volta che prova il tiro non centra la porta. Cerca di chiudere gli spazi in difesa ma è abbastanza impalpabile
Filippo Morelli: 7. Man of the Match. Apre e chiude le marcature. In mezzo tanta sostanza, un assist e un po’ di sberle. Si comincia a fare troppo affidamento sulle sue giocate. E lui c’è sempre
Silvano Bertazzo: 4. Come il compagno di reparto, sbaglia qualsiasi cosa. Dal passaggio al tiro, per passare alla marcatura con l’entrata da boa. Brutta giornata per lui
Davide Gandolfi: 5. Ci prova in diverse occasioni e trova sempre il portiere sulla sua strada. Battaglia persa. Ma è bello rivederlo in acqua a lottare
Daniele Fusto: 5,5. Il primo tiro della sua partita sembra il preludio a una sassaiola di gol. Invece non gli riescono più tiri precisi ma tanto gioco in avanti. Al netto di qualche errore, perde la pazienza inutilmente e trascina nel nervosismo tutta la squadra, Marengo compreso
Fabrizio Firinu: 5,5. Fa l’unica cosa giusta del match servendo una grande palla per Filo in superiorità. Il resto è ben ben sotto la sufficienza
Pascal Rossi: 5. Non si distingue né per le grandi giocate né per le grandi cagate. Un po’ più coraggio in avanti?
C- Dario Di Cesare: 5,5. Un po’ sacrificato, fa il suo dovere senza prendere lo specchio della porta quando è chiamato a tirare. Nelle ripartenze non riesce a fare male
Coach: 5. Non trova la chiave di volta alla partita. Dà fiducia a giocatori troppo nervosi o troppo stanchi e fatica a gestire i cambi con la regola del solo cambio consentito al gol. La squadra è il riflesso della sua confusione