Secondo match dei Magnifici che si scontrano contro il PN Crema nel fortino cremasco. La partita è un insieme di vere e proprie azioni da cardiopalma una dietro l’altra. Una partita alla pari, definibile carambolesca, ma dove si sarebbe potuto fare di più per soffrire meno. Tante occasioni sprecate e diversi errori evitabili, ma I Magnifici nella fatica e la tachicardia riescono a strappare i loro primi 3 punti.
Il campionato è lungo e le partite sono tante, ma le prospettive sono incoraggianti. Avanti così
Federico Lombardo: 9.5. Chiamato a sostituire Simo Bonaventura, fermato da un infortunio, entra in vasca, al debutto, energico e concentrato. Neanche il tifo avversario smuove la sua aurea, anzi lo carica ancor di più. Tre parole per definirlo: capace, sveglio, sculato. Buona la prima!
Francesco Carli: 8.5. Il tornado veneto colpisce ancora una volta. “Alzo e tiro una mina” é il suo motto. Mette a segno 3 gol (due rigori) e 2 assist, e durante gli ultimi minuti nuota e taglia il campo per tappare diverse falle difensive, giocando una partita pulita (per i nostri standard). Carburante no-stop
Filippo Curti: 6. Pre-workout per un boost in più e fidanzata per la grinta… peccato che non sia servito al 100%. Pur giocando una buona partita, sbaglia un vis a vis con il portiere che poteva dare una svolta. Comunque in miglioramento
Gabriele Di Donato: 7.5. Attento, veloce, una fionda come braccio. Gioca una partita piena sia in attacco che in difesa, non riesce a insaccare neanche un gol, ma guadagna per la squadra un rigore importantissimo, per il morale e per il punteggio. Si allenasse più spesso…
Ambrogio Binda: 7.5. Il nostro sardo preferito ormai lo conosciamo bene. Nuota e lotta, ha due stecche da biliardo come arti, ma non concretizza mai quanto ci si aspetta da lui (solo 1 gol). Il marcatore sarà stato anche bravo, ma non all’altezza del nostro boa. Non ha colpe ma neanche troppi meriti
Luigi Sosio: 7. Mette a segno un gol come solo un mancino può fare, ma ogni tanto torna il Gigi insicuro degli allenamenti. Altalenante
Samuele Cantoni: 6.5. Entra in acqua fresco ed esce col fiatone, quando c’è lui il boa non vede la palla. Aggressivo ma intelligente, una formula magica che gli permette di fare il suo ad ogni partita. Ha fatto il suo dovere
Alessandro Goi: 6. Anche lui come Pippo prova la carta del “porto la mia ragazza”… si distrae altrettanto. Prima si surriscalda e sbaglia tanto, poi si illumina, segna e zittisce il pubblico avversario, riacquistando ritmo ed energia. Il canto del Gallo
Luca Destri: 7.5. Il n.9 si destreggia tra gli avversari. Tranne qualche sbavatura gioca una partita a tratti sontuosa; si smarca con velocità, è quasi sempre libero e pronto al tiro, quando
finalmente riesce a trovare anche la soddisfazione del gol dimostrando la pasta con cui è fatto. Elegantemente Luchino
Alberto Celoria: 5. Partita spenta per il povero Albi che mette a segno un paio di passaggi buoni ed altri che fanno disperare il coach e la panchina. Quando sta in panca è sereno, ma quando entra pasticcia un po’, facendoci domandare chi stia davvero giocando la partita. Dr Jekyll e Mr Hyde
Guglielmo Marini: 6,5. I due gol nel secondo tempo gli salvano il pagellone dal rischio dell’insufficienza. Scostante e impulsivo, tira spesso senza controllare forza e mira. Ogni tanto ci delizia con qualche rovesciata, ma a volte è frettoloso e sbaglia tanto
Davide Colombo: 6.5. Serata ostica per il n. 12 che vede sfumare tutte le occasioni con palla a boa, già poche di per sé. Ci prova e si vede, ci tiene e si sente, ma non basta. Siamo propositivi
Luca Falzone: SV. Partita vissuta dalla panchina ma non mancheranno certo le occasioni
Antonio Fichera: 7. Il diri-coach, come due dei suoi ragazzi, rischia la carta “morosa” e le sorti girano a suo favore, per fortuna, portandosi a casa i primi 3 punti del campionato, alla seconda partita. Nonostante sia la squadra a subire il primo gol (soprattutto dopo pochi secondi dal fischio d’inizio), egli non demorde e fa uscire la bestia Siciliana: urla, sbraita, pianifica, si trasforma in Mazzarri; in pratica vive la partita in tachicardia più di tutti (rischia anche di non mandare in rete un gol a favore Magnifico per chiamare un timeout, ma la dea bendata lo aiuta ancora una volta, l’arbitro non vede e la parte la rimonta). Al fischio finale alza le braccia in segno di vittoria e il viso muta in un sorriso stanco ma sollevato. Fino ad esaurimento nervoso