Un primo tempo da incubo è sufficiente ai ragazzi dell’allenatore-giocatore Bertazzo per perdere la partita con lo stesso distacco con cui si chiudono i primi minuti di gioco, ovvero sotto di 6. Solo nei primi 7 minuti di gara, infatti, I Magnifici incassano 8 reti riuscendo a insaccare solo 2 volte. È in questa prima porzione di partita che la differenza tra le due compagini sembra ampia. Piacenza sfrutta bene i movimenti del boa e i coniglietti appaiono completamente impreparati a chiudere efficacemente gli spazi. 8 tiri e 8 gol.
È solo a partire dalla seconda frazione di gioco che I Magnifici tirano fuori le unghie e cominciano a far intravedere spiragli di pallanuoto. Si vedono raddoppi, anticipi, tiri. Comincia a vedersi voglia di giocare. Spinti da un Morelli indemoniato e da un coach Bertazzo in versione giocatore, viste le diverse assenze, i coniglietti pareggiano tutti i restanti quarti di gioco, dimostrando che ce la si poteva giocare dall’inizio, con più preparazione e più serietà, al netto dei limiti tecnico-tattici che, ahinoi, ci sono e con cui bisogna fare i conti.
Il girone di andata è concluso, ora non rimane altro che affrontare quello di ritorno con il piglio di una squadra che ha capito che per fare il salto di qualità, serve un cambio di mentalità.
Alberto Rossi: 5. Non sono certo sue le colpe per i gol che, in molti casi, arrivano dal boa mal marcato. Detto questo, compie la prima parata solo a metà partita. Da lui ci si deve aspettare che cominci a togliere palloni che sembrano impossibili. È ora
Diego Bonassisa: 4. Seconda partita consecutiva assolutamente negativa. Con la palla in mano ha paura di sbagliare mentre in fase di non possesso non riesce a posizionarsi in maniera corretta. Ancora troppi errori banali
Silvano Bertazzo: 6. Dimostra un cuore enorme buttandosi in vasca al posto dei suoi atleti e gestendo il team al meglio delle sue possibilità. È coadiuvato da Coach Bordini – su cui appare chiaro quanto gli stiano strette le vesti da dirigente – ma riesce a essere sempre sul pezzo. In acqua non punge, ma è importante la sua presenza
Nicola Toma: 7. Se escludiamo l’avvio di gara in cui gioca in una posizione non sua, è autore di una gara coraggiosa e portentosa dove riesce a concludere a rete per ben tre volte. È l’unico centrale che riesce a reggere, a tratti, il boa piacentino
Edoardo Morgante: 5. Da lui ci si aspetta sempre molto e quando non arriva ci si rimane male. Salvato da un assist prezioso per Binda in superiorità, sbaglia il tiro in più di un’occasione e non fa valere la sua tecnica coatta
Luigi Sosio: 7. Prende la responsabilità del tiro in diverse occasioni e non sbaglia mai. Tranne una volta. Forse la più facile. Non è perfetto, soprattutto in difesa, ma è una presenza importante
C – Filippo Morelli: 6. Non senza ragione, sclera quasi subito e rimane una furia per tutta la partita. Qualcuno lo ascolta, qualcun altro no. Serve più calma in diverse situazioni e meno dialogo con l’arbitro
Samuele Cantoni: 5. Quando è dentro non capisce da che parte gli girino attorno i boa e se li perde sempre. Troppo inferiore di fisico ma, va detto, anche di tecnica, che in molti casi può sopperire alla minore stazza
Luca Destri: 7. Man of the Match. Al di là del gol, bello e importante a fil di sirena, è uno dei pochi a crederci da (quasi) subito e non smette mai di provare l’anticipo e di mettere le mani addosso. Anche da centrale, vende cara la pelle senza subire mai gol
Alberto Celoria: 5,5. Più attento del solito, non riesce a incidere ma concede meno di altre partite. Manca ancora il guizzo da giocatore che ha voglia di sfondare la porta
Marco Trabacca: 4. Ancora non al giusto livello per competere contro squadre di questo campionato, subisce le giocate avversarie senza essere in grado di incidere attivamente. La doppia superiorità sprecata ne è solo un esempio
Ambrogio Binda: 5. Ancora marcato stretto, riesce a fare poco o nulla, né a livello realizzativo, né di superiorità conquistate. Da centrale, invece, dice la sua