Privi del coach titolare, I Magnifici scendono in vasca con Ste Mauri in versione coach pronto a menare con la ciabatta. Le minacce servono a tal punto che Cristiano Amato ne rifila 5 ai giocatori d’esperienza e di sostanza di Baccombella. Al restano pensano Vigna, Tempesta Carli e soprattutto il portierone Baio che a un certo punto della partita dice “Basta, non si passa più”.
Federico Baioni: 8. Gli chiedono di saltare i preliminari andando subito al sodo. Non ci è abituato ma svolge puntualmente il proprio compito parando un rigore e dando da subito sicurezza alla squadra. La parata sul fischio finale è il giusto e meritato orgasmo
Matteo Mascoli: 5. Il boa lo scherza da inizio gara e anche quando è aiutato con il raddoppio dimostra di non essere in giornata. Anche il blu è un azzurrino spento. Ce ttipe!
Silvano Bertazzo: 6,5. Dalla sua fascia arrivano arrivano quasi tutti i gol magnifici ma fatica in fase difensiva dove, poco aiutato dai compagni, deve prendere due espulsioni che rischiano di costare care.
Cristiano Amato: 8,5. Man of the Match. Con il ricordo al suo primo e unico match disputato con il coniglietto in testa decide di rifarsi bombardando un portiere in palese difficoltà. Ogni suo tiro è una staffilata. Lo è anche l’ultimo solo che invece di entrare in porta si stampa sulla traversa e invece di far esultare il coach lo costringe al lancio della ciabatta. Amato, Amatissimo.
Lorenzo Vignati: 8. Segue alla lettera tutte le indicazioni del coach senza mai sbagliare e aggiungendo del suo quando firma il sorpasso e suona la carica ai coniglietti. Prestazione Monster
Andrea Cruciani: 6. In una partita contro avversari enormi (solo 3 di loro sono grossi quanto crudo), ha poso spazio per ragioni logistiche in acqua. Il suo urlo prepartita che fa tremare gli avversari e le fondamenta della piscina non basta a convincere il coach a dargli spazio nei momenti CRUciali
Luca Bernabè: 6. Chiamato in causa all’ultimo minuto, risponde presente e fa incazzare nuovamente la sua fidanzata che sognava una domenica cheek to cheek. Ma le priorità sono priorità
Matteo Scarduelli: 6,5. È un Cecchino più maturo e meno ignorante di come lo conosciamo. Più diligente, meno spregiudicato. Più ordinato, meno arrembante. Non segna ma per fortuna c’è chi lo fa al posto suo. Non andrà sempre così
Dario Zicca: 5,5. Impiegato in un ruolo a lui non congeniale, fa qual che può e che è nelle sue corde fare. Qualche controfallo di troppo e un po’ di malavoglia nel difendere. Ma se quella beduina fosse entrata…
Francesco Carli: 7,5. È l’uomo chiave attorno a cui gira la squadra. Segna e fa segnare. Fa innamorare anche i uoi avversari che fanno a gara per palparlo per bene. Lui perde la testa e reagisce. Ha altri gusti
Fabrizio Firinu: 7. È l’ariete che fiacca gli avversari e trascina con sè la squadra. È il cavallo di troia che si addentra nelle linee nemiche. Fa il suo lavoro con serietà e livore anche se non penetra mai davvero gli avversari come gli piace fare
Lorenzo Pellegrino: 5. Per fare un avversario ci vogliono 3 Lollo, quindi non gli si può chiedere troppo a boa. Dopo una partenza discreta non riesce mai a far valere la sua rapidità e anche in fase difensiva nuota con la testa tra le nuvole
C– Alberto Marengo: 7,5. Prevede l’assalto ai supermercati e si procura uova, burro e farina per preparare delle semplici ma gustose castagnole di carnevale per i compagni. Sono solo due, ma dal sapore intenso e intrigante. Dal suo ristorante non esci mai appesantito, ma sempre sazio.
Coach Ste Mauri. 8. I giocatori lo temono come i figli gurdano con paura la propria madre che li minaccia con il cucchiaio di legno intimando loro di rimettere via i giochi. Lui non possiede un cucchiaio di legno ma cazzo se fa paura quella ciabatta! Prima partita da coach dei grandi ma è già un pezzo di storia.